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Ultimi canti da Shangri-La

ISBN 978-88-8238-193-6 / Pagine 160 / Anno 2020

Poeta irruente, dalla fantasia eccitabile, sa riunire in un tutto organico e scattante le rivolte e le grida d’angoscia che risuonano, come in una stanza vuota, da un capo all’altro del continente. Nelle burrascose intemperie sigillate da oscuro sangue e fatica, egli combatte quella lunga teoria di ingiustizie. Un intellettuale che diventa tribuno, capace di assorbire rigurgiti, caos, tumulti, delineando un modo concreto di concepire l’arte e il mondo, di fronte ai continui rivolgimenti sociali. [...]
Niente giunge all’uomo se egli non ne patisce la croce. Luigi Mamone e? vicino ad Emilio Argiroffi nell’intuizione dei motivi profondi dell’inquietudine e della sofferenza dei popoli. [...]

Dalla Prefazione di Maria Frisina
€ 13,00
Luigi Mamone, nasce a Taurianova nel 1959. Vive da spettatore le vicende della seconda metà del ‘900, che cala nel proprio mondo poetico, sulla spinta delle emozioni provocate da una quotidianità dalla quale non vorrebbe farsi travolgere. Nelle sue prime liriche, in parte edite ne “La Casa delle Rose” (“Poesia x Due”, 1987 Rebellato Editore) e nella successiva produzione – per sua scelta inedita fino ad oggi – diviene testimone di un mondo divenuto villaggio globale. Al grido di dolore della “Lettera a Marianela” che in “Poesia x Due” si solleva per Marianela Garcìa Villas, uccisa come mons. Oscar Arnulfo Romero per le sue battaglie in favore dei diritti del popolo di El Salvador, si aggiungono ora versi che raccontano delle tragedie nella guerra del Kosovo. E prima ancora, con versi di lapidario dolore, nell’atmosfera di un Natale lontano, segnata da un attentato ad un treno nei pressi di Bologna e altri, espressione delle millenarie fascinazioni della Calabria, e ancora ricordi, rimpianti nostalgia rabbia e denuncia sociale. Mamone, che fu incoraggiato agli esordi dal medico poeta Emilio Argiroffi a non abbandonare la poesia, ha affiancato ai versi l’attività giornalistica e televisiva raccontando in video importanti vicende, calabresi e nazionali, traendo spunto nel 2006 per due dei racconti di “Storie dal Mauròs”. Recentemente, incoraggiato dalla poetessa Maria Frisina a non lasciare inedite le sue liriche, si ispira per il titolo di questa silloge a un luogo immaginario, descritto nel 1933 da James Hilton nel romanzo “Orizzonte perduto”.
“Shangri-La” un luogo, dove pace, bellezza e armonia forse potrebbero mettere fine al viaggio di un viandante altrimenti senza meta.

Libri di Luigi Mamone