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Scioglimento dei comuni per mafia

ISBN 978-88-7351-965-2 / Pagine 136 / Anno 2016

Un’esperienza paradossale e incongruente, quella che ha vissuto Gioia Tauro al tempo del suo sequestro statale. Una sconfitta sul piano sociale, civile e umano. Sarebbe stato meglio se il sindaco di Gioia Tauro fosse stato dichiarato “colpevole”, con tanto di prove e controprove. Si sarebbe formata una coscienza critica e non solidale della cittadinanza nei suoi confronti. Lo Stato avrebbe visto giusto e la democrazia sarebbe ritornata sui suoi passi, sarebbe cresciuta, non si sarebbe trovata smarrita di fronte a un tale evento, con anni di stallo e di immobilismo. Sarebbe stato meglio se fosse stato condannato. Sì, sarebbe stato meglio. Lo Stato avrebbe giustificato il sequestro estorsivo ai danni di una città; mentre ci si è ritrovati con un rilascio del sequestrato – o, se vogliamo, della sequestrata democrazia –, totalmente vinto dalla miseria carceraria che lo ha condannato ancor prima di giudicarlo. Il Sindaco Dal Torrione è stato sequestrato, così anche Gioia Tauro, che da paese in cerca di una sorta di riscatto sociale è divenuto un paese fantasma. Sono stati gli anni in cui pareva che la cittadina non avesse più ragione di esistere, tanto era abbandonata a se stessa. La commissione straordinaria ha fatto quello che ha potuto, ma senza un programma e senza budget economico è difficile che le sorti di un paese vengano risollevate.
€ 10,00
Caterina Provenzano è giornalista e collabora per le pagine di quotidiani e riviste sia regionali che nazionali. Per molti anni è stata corrispondente dalla Piana di Gioia Tauro per il Quotidiano della Calabria per la cronaca e la politica. È direttore responsabile del periodico «Agire Sociale News» e dirige il Centro di Cultura per l’Educazione Permanente UNLA di Paola (CS). Ha pubblicato, tra l’altro, “Giovanni Vidari. Dal Criticismo neokantiano al progetto di civiltà” (Rubbettino, 2008); “Il sarto delle foglie” (Rubbettino, 2009); “L’opera letteraria di Attilio Romano fra simboli elegiaci e impegno civile” (Editoriale Progetto Duemila, 2010). È docente di Lettere ed è stata presidente dell’ADIC, l’Associazione delle Donne Insegnanti Calabresi.

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