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Ragù di capra

ISBN 978-88-8238-074-8 / Pagine 280 / Anno 2018

“Ragù di capra” è un romanzo che spesso assume le caratteristiche di un acuto saggio analitico dei rapporti fra società, ambiente, economia e politica nella Calabria e nel Sud di oggi.
La vicenda del giovane faccendiere milanese Stefano Airaghi, che dopo alcune speculazioni “eccessivamente disinvolte” è costretto a chiedere aiuto, rifugio e anche un po’ di clandestinità a suoi “colleghi faccendieri”, che però operano prevalentemente nel profondo Sud dello stivale, è infatti solo un pretesto per scatenare in forma scritta i sentimenti nutriti e i valori evidentemente riconosciuti dall’autore alla sua terra di origine.
Il piano di Airaghi è semplice: truffare la compagnia di assicurazione, fingendo di annegare per l’affondamento del suo yacht nelle acque del mar Jonio e aspettare di riscuotere il consistente premio, nascosto in un defilato paesino della Locride. Il piano è supportato da Sammy Morabito, nipote del capobastone locale, suo socio d’affari a Milano. Ma Airaghi non riesce a gestire la fase di “morte presunta” con la discrezione necessaria, comincia a frequentare un gruppo di giovani sgarristi e addirittura decide di fondare una ‘ndrina tutta sua. L’impresa si rivela ovviamente velleitaria, Airaghi proviene dalla scuola della “Milano da bere” ma le regole ferree della malavita sono tutta un’altra cosa.



Un “ragù di capra” che – ricordava Ernesto De Martino – ha anche qualcosa di mistico, di sacro, in quanto “ci appropriamo fino a mangiarlo” dell’essere vivente che meglio rappresenta “l’ostinazione e la fatica”, di interagire e fruire del valore del territorio interessato, spesso assai aspro.

Dalla Postfazione di Alberto Ziparo
€ 15,00
Gianfrancesco Turano è nato a Reggio Calabria il 26 agosto 1962. Dopo avere fallito nel football, ha abbandonato la carriera di filologo classico e si è dato al teatro riportando un successo modico e di brevissima durata.
Mentre apprendeva il mestiere di narratore, ha esercitato la professione di cronista economico-finanziario con grande apprezzamento di bancarottieri e tangentari che lo hanno querelato un’ottantina di volte.
Ha pubblicato cinque romanzi (“Ragù di capra” nel 2005, “Catenaccio”! nel 2006, “L’ultima bionda” nel 2007, con Dario Flaccovio, “Remedia amoris” con Cairo nel 2009 e “Contrada Armacà” con Chiarelettere nel 2013), due saggi (“Tutto il calcio miliardo per miliardo” con Il Saggiatore nel 2007 e “Fuorigioco” con Chiarelettere nel 2012).
Ha una figlia oggettivamente bellissima. È inviato speciale de l’Espresso e cura per lo stesso settimanale il blog “Ragù di capra”. Vive sui mezzi di trasporto. Dorme qui e là.

Libri di Gianfrancesco Turano