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Parlarsi

ISBN 978-88-8238-103-5 / Pagine 176 / Anno 2019

In Francesco Cento c’è una vocazione (o un istinto) pedagogica che lo porta ad aprire le porte di una sua repubblica interiore che si riflette, pure fuori dalle classi, nella concretezza del suo studio. Che è un luogo pieno di opere che manifestano stupori, saperi, dolori pulcinelleschi insieme a maternità, miti rivisitati con le viscere e la ragione, lame di luce e lame per livellare, rovistare, forare e tagliare. Scuri e chiari. E voglia (ma tanta) di vita e di gioco.
A questo studio-laboratorio chi suona viene accolto. Non solo. Ogni tanto lì dentro trovano spazio letture comuni, canzoni cantate. E discorsi di vecchi e di giovani. Ventenni che parlano di versi e delle cose di cui si parla da giovani. E da vecchi. Perché mica è un argomento la vita. E mica siamo noi che parliamo. È il linguaggio che ci parla, giovani e vecchi, artisti e analfabeti, quasi vivi e quasi morti. Ubriaconi e sofisti. Noi non parliamo. Noi siamo, invece, parlati.
L’autore chiama questi racconti minimi. Ha ragione: sono minimi. Piccoli-piccoli. Parlano di quello che si vede o si annusa tra le pieghe della Storia. Perché sono minimi (quindi enormi) e necessari. Non possono, cioè, non essere.

Dalla Prefazione di Gianni Priano
€ 12,00
Francesco Cento nasce a Taurianova (RC) il 28 settembre 1959.
Nel 1978 si diploma presso l’Istituto Statale d’Arte “Michele Guerrisi” di Palmi.
Frequenta il Corso di Scultura dell’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria che conclude nel 1982 con una tesi su: La scultura rinascimentale nella Piana di Gioia Tauro - Rosarno. Nel 1984 si trasferisce a Genova. Attualmente insegna Discipline Plastiche presso il Liceo Artistico Serale “Paul Klee - Barabino” di Genova. È scultore, scrittore e docente. Inoltre si interessa alla Storia delle tecniche artistiche e alla Storia del melodramma italiano, in questo ambito è ricercatore associato del Laboratoire d’études romanes presso Università Paris 8. Vincennes - Saint - Denis.
Ha partecipato a esposizioni d’arte personali e collettive. Buona parte della sua produzione fa parte di collezioni private italiane. Una buona parte della stessa è dislocata in vari luoghi, piazze e palazzi pubblici in Italia.
Ha tenuto conferenze sui temi di storia e storia della tecnica d’arte dal 1995 (Museo di Sant’Agostino di Genova) fino ad oggi (Società Ligure di Storia Patria di Genova).
Ha pubblicato due raccolte di poesie: “Scilla, racconto in versi di un mito”, Genova, 2003; “Passaggio a Mezzogiorno, paesaggi e ritratti in bianco e nero”, Genova, 2006. Ha al suo attivo due romanzi storici “Litalia. Racconto popolare postrisorgimentale in due tempi e un postscriptum”, Bologna, 2008; “Né sole, né luna. Quadri narrati del Settecento calabrese”, Bologna, 2011. Quattro raccolte di racconti “Deserto sulla terra, Echi e racconti della Grande Guerra”, Reggio Calabria, 2013; “La giusta causa. Racconti scritti in treno”, Reggio Calabria, 2014; “Gli aquiloni di Posillipo, epopea quotidiana in musica”, Reggio Calabria, 2015; “Parlarsi”, Reggio Calabria, 2019, e un saggio di storia della musica “Chi per la patria muor / Alma sì rea non ha. Il patriottismo in musica da Rossini a Verdi”, Bologna, 2009.
Ha curato la voce relativa a Michele Novaro Il canto degli italiani, Genova 10 dicembre 1847 in «Atlante letterario del Risorgimento, 1848–1871», Università degli Studi di Bergamo, Cisalpino I. E. U. Milano, 2011. Ha curato il Dizionario donizettiano, LIM, Lucca, 2016.

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