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Nuvole

ISBN 978-88-8238-314-5 / Pagine 152 / Anno 2022

Quando, all’inizio degli anni Settanta, Leonardo Sciascia prese le redini editoriali della Sellerio, coniò l’espressione “La felicità di far libri”. È esattamente questa la sensazione che provo nel dar alle stampe questo magnifico volume di Gianfranco Neri e dei suoi sodali “raccoglitori di nuvole”. L’effetto provocato da questo trattato di figuratività poetica è assolutamente straniante e coinvolgente. Per giungere a questi livelli, l’artista tardo surrealista belga Henry Michaux (1899-1984) ebbe un bel da fare con intrugli di mescalina e LSD (un paio di decenni prima degli anni Sessanta) per partorire la più affascinante dichiarazione di nuvolistica mai vista: “Anche chi vanga le nuvole bisogna incoraggiarlo, perché a suo tempo farà dei raccolti di nuvole, ed è assai lieto quando ci si ritrova in mezzo”. Per quel che mi riguarda, il contributo che darò a questo raccolto avrà poco di idilliaco, complice la mala educación religiosa che ha segnato la mia età scolare, i cieli mi hanno sempre trasmesso scarsa tranquillità e, soprattutto, mi hanno colpito per la sovrana indifferenza che manifestano verso le cose terrene.
Nuvole, pianeti, stelle, qualunque cosa succeda sulla terra proseguono nel loro divenire senza curarsi minimamente dei miseri affanni degli umani. Alle 5,20 della mattina del 28 dicembre del 1908, era un lunedì, le nuvole volteggiavano nel cielo dopo aver giocato, la sera prima, a schivare strani dardi fiammeggianti di un tramonto insolito. Lo Stretto di Messina pagò un tremendo tributo a quel gioco soprannaturale tra l’indifferenza del cielo e delle sue nuvole.
Queste pagine, tuttavia, hanno prodotto in me un positivo esito terapeutico, sarà perché la sensibilità degli autori, come lo stesso Gianfranco sottolinea, produce al lettore l’effetto “di attraversare poeticamente le nuvole per restituirle alle cose umane”.

Franco Arcidiaco
€ 30,00
Gianfranco Neri si è laureato in Architettura a Roma con Ludovico Quaroni. Professore ordinario di Composizione architettonica e urbana presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria. Il suo lavoro di ricerca si è da sempre orientato alla sperimentazione applicata alla progettazione dell’architettura e della città, attento al coinvolgimento di queste nel sistema della comunicazione e dell’immagine, alle loro relazioni con le arti visive e alle loro ricadute sulle teorie e sui linguaggi espressivi. Queste attività si sono sviluppate nel tempo attraverso la partecipazione a numerosi concorsi di progettazione e tramite una costante riflessione critica e teorica, esposta nelle lezioni universitarie, in moltissimi convegni, conferenze, libri e saggi su riviste specializzate. Ha partecipato a numerose mostre d’arte e di architettura, tra cui la 10a Biennale di Venezia – Mostra Internazionale di Architettura Città di Pietra (2006) e la III Biennale di Architettura di Pisa (2019).
È stato responsabile scientifico dei Laboratori di disegno e Incisione, della mostra e componente del Comitato scientifico di Architettura Incisa 2a edizione 2012-2013, iniziativa promossa dall’Istituto Nazionale per la Grafica di Roma, dall’Università Mediterranea e dall’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria. Negli anni della vita universitaria è stato coordinatore scientifico nazionale del Programma Prin/Miur – 2008 e responsabile scientifico della ricerca Azioni per lo sviluppo dell’Arte Contemporanea in Calabria – 2007/2013. Ha svolto compiti di Prorettore delegato alle politiche culturali dell’Ateneo di Reggio Calabria, di Direttore di Dipartimento, di Coordinatore di Dottorato di ricerca e di Coordinatore di Corso di Studi. È autore de L’architettura dell’Immateriale (Clear, Roma 1992), che è tra i primi testi a occuparsi degli effetti del coinvolgimento dell’architettura nell’universo dell’immagine e dei media elettronici, recentemente seguito da Immagini, Figure, Simulacri nel contemporaneo (LetteraVentidue, Siracusa 2021), che aggiorna il ragionamento intorno al rapporto con l’architettura, l’arte e i linguaggi della contemporaneità.
Da giovanissimo, ha appreso il senso del mestiere di pittore da Santolo Maffettone, Manlio Rondoni e Claudio Marini e ha studiato pittura con Franco Gentilini all’Accademia di Belle Arti di Roma.

Libri di Gianfranco Neri