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Messina: lo Stretto indispensabile

ISBN 978-88-7351-859-4 / Pagine 136 / Anno 2015

Alle cinque e ventuno minuti della mattina del 28 dicembre 1908, una scossa lunga trenta secondi, compresa tra 6,7 e 7,2 di magnitudo della scala Richter (XI Mercalli), squassò le città di Messina e Reggio. L’epicentro esattamente nello Stretto, sotto il mare. Le vibrazioni del terreno furono avvertite fino a Napoli a settentrione, fino ad Agrigento e Palermo a ponente. Qualche minuto dopo il sisma, un’onda di otto metri si abbatté sulla costa messinese. Dopo la terra e l’acqua, l’opera distruttrice si compì col fuoco; le fuoriuscite di gas, causate dalle scosse, esplosero in incendi terribilissimi così che tutta la città fu avvolta da un lugubre «alone giallastro». I morti si contarono nell’ordine delle decine di migliaia, le case dirute s’attestarono intorno al novanta per cento.
Ma cosa interruppe il sisma? In quale momento della storia del capoluogo peloritano, che fu pressoché raso al suolo, la terra cominciò a tremare?
€ 15,00
Alberto Straci è architetto. Nel 2015 è stato scelto per il gruppo G124 fondato dal senatore e architetto Renzo Piano con lo scopo di condurre studi di fattibilità per la riqualificazione urbanistica delle periferie. Frequenta la Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio del Politecnico di Milano.



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