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La scissione comunista e le ragioni di Turati

ISBN 978-88-8238-225-4 / Pagine 112 / Anno 2021

Le ricostruzioni storiche di Mauro Del Bue hanno ormai una loro “identità” molto originale. Entrano in particolari minuti, così da rendere non solo la verità storica, ma anche l’atmosfera e le passioni dei protagonisti. Hanno lo stile del cronista e trasformano perciò la narrazione in un vivido reportage giornalistico. Seguono il ritmo di una rappresentazione teatrale, incalzante e drammatica. Il risultato è che eventi di un secolo fa sembrano a tratti svolgersi sotto i nostri occhi, acquistando la caratteristica non di un pallido ricordo lontano, ma della vivida realtà.
Tutto è stato detto su Livorno (e lo sarà nei prossimi mesi per la ricorrenza del Centenario). Posso soltanto aggiungere qualche elemento di contorno, marginale ma forse utile. Come diceva Turati, è stato il “culto della violenza” ciò che ha diviso i socialisti dai comunisti. Così come il loro estremismo, l’intolleranza, la criminalizzazione dell’avversario politico. Ma tutto ciò non ha diviso i comunisti dai fascisti. Anzi, è stato comune a entrambi. E infatti a volte li ha avvicinati, perché gli estremi possono anche toccarsi e persino fondersi tra loro. Il metodo (in questo caso la violenza antidemocratica) può persino diventare più importante della sostanza, ovvero dell’obiettivo politico…
…Leggendo questa cronaca di Livorno, nasce spontaneamente una domanda: cosa mai sarebbe accaduto se gli scissionisti avessero dato ragione a Turati in tempo utile, come d’altronde egli stesso aveva previsto e auspicato nel suo discorso?

Dalla Prefazione di Ugo Intini
€ 12,00
Mauro Del Bue (Reggio Emilia 1951), laureato in Lettere e Filosofia, giornalista, segretario del Psi di Reggio Emilia dal 1977 al 1987, consigliere comunale di Reggio dal 1975 al 1993, vice sindaco con gli assessorati alla cultura e allo sport nel 1987, viene eletto deputato nel giugno del 1987 e confermato nel 1992. Dal dicembre del 1989 è nella Direzione del Psi e dal 1987 al 1990 è anche presidente de I Teatri di Reggio Emilia. Si dedica poi all’attività storica e scrive 18 libri, prevalentemente di storia locale, tra i quali “Storia di delitti e passioni, Dal Triangolo della morte alle Br”, Reggio Emilia 1994, “L’apostolo e il ferroviere, vite parallele di Camillo Prampolini e Giuseppe Menada”, Montecchio E. 2005, “Storia del socialismo reggiano” in tre volumi, Montecchio E. 2009-2011- 2012, “Il primo cooperatore, Contardo Vinsani, il riformista utopistico”, Casalgrande 2016, “L’unità... Storie di divisioni, scissioni, espulsioni e sconfitte della sinistra italiana”, Reggio Calabria 2020, ma anche libri di storia sportiva e un volume, “Filosomia, storia della filosofia secondo me”, Firenze 2012.
Nel 2000, dopo la morte di Craxi aderisce al Nuovo Psi e nel 2005 viene scelto come rappresentante del partito nel governo Berlusconi (è sottosegretario alle Infrastrutture). Nel 2006 viene rieletto deputato nel collegio Piemonte due, nella lista Dc- Nuovo Psi. Nel 2007 aderisce al gruppo della Rosa nel pugno e alla Costituente socialista. Dal 2009 al 2014 è assessore allo sport (poi anche all’ambiente) del Comune di Reggio (sindaco Graziano Delrio) e dal 2013 è direttore dell’Avanti!.

Libri di Mauro Del Bue