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La Repubblica Cisalpina

ISBN 978-88-7351-228-8 / Pagine 128 / Anno 2008

La tesi di laurea del grande intellettuale calabrese Mario La Cava, dal titolo "La Repubblica Cisalpina" (Appunti sulla Costituzione e sull’Attività legislativa della Repubblica Cisalpina). Opera prima dello scrittore e giornalista originario di Bovalino, si presenta, oltre per l’indiscusso valore storico, come uno strumento meta-letterario: infatti, proprio nel suo ultimo romanzo di ispirazione autobiografica, "Una stagione a Siena", lo scrittore si sofferma sul suo periodo di studi a Siena.
Lo studio si compone di tre capitoli: uno introduttivo sulla situazione politica in Italia all’arrivo di Napoleone, una seconda parte dove si analizzano i discorsi dei deputati e la legislazione in discussione, e le conclusioni dove emerge che la figura di Bonaparte sia quella, per il giovane La Cava, di un regista intelligente, “un grande talento organizzatore della vita civile”. Con il consueto acume, l’autore sottolinea come gli Italiani non siano ancora sufficientemente preparati sul piano politico, non avendo maturato una coscienza unitaria, né propriamente federativa, e che essi siano solo in apparenza liberi ma in realtà sottomessi all’Armata napoleonica e al Direttorio francese nello stilare una Costituzione del tutto simile a quella d’oltralpe del 1791.
Una tesi, quindi di carattere storico-analitico. La ricerca ebbe il giusto riconoscimento da parte della commissione esaminatrice che eccepì solo sullo stile, considerato poco formale e non in linea con il linguaggio giuridico, così come riportato anche nello stesso romanzo "Una stagione a Siena". Un giudizio che aveva deluso l’aspirante scrittore, che si era proposto invece di compiere un’operazione diversa proprio sul piano del linguaggio, cioè renderlo pluridiscorsivo ed, in qualche misura, emozionante per i lettori: un’aspirazione propriamente letteraria che rappresenta un’anticipazione del suo futuro di scrittore.
€ 10,00
«La mia vita si è svolta quasi tutta fino ad oggi in un paese della Calabria, a Bovalino Marina, provincia di Reggio, sulle sponde del Mar Jonio. Lì nacqui nel 1908 e lì mi ritirai, dopo alcuni anni passati in città a studiare, fin dal 1931. Pochi furono i viaggi intrapresi attraverso l’Italia e lunghi di anni furono i periodi nei quali non mi son mosso di un passo dal mio paese.
La provincia, pertanto, col suo bene e col suo male, ha influito a determinare gli elementi della mia arte di scrittore. Certamente è alla vita di provincia, con la possibilità che dà di conoscere a fondo l’animo altrui, che debbo la particolare competenza che mi si suole attribuire di scrittore di caratteri. [...]
Io interrogo la gente del mio paese e i loro casi di vita sono il migliore sostegno delle mie invenzioni. Le loro passioni mi commuovono, il loro linguaggio e le loro immagini s’introducono mirabilmente nell’onda ritmica del mio discorso. Lavorando sempre nella solitudine del mio paese, gettai le fondamenta di quell’opera di moralista, novelliere, romanziere e commediografo, che gli anni venturi dovrebbero veder compiuta. [...]».

Mario La Cava. “La mia vita, le mie opere”, 1951.
Mario La Cava si spegne nella sua casa di Bovalino Marina nel 1988.

Libri di Mario La Cava