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La 'ndrangheta come alibi

ISBN 978-88-8238-111-0 / Pagine 160 / Anno 2019

Questo “lavoro”, appena sei mesi fa, non esisteva - se non in maniera confusa - neanche nella mia testa. Ha preso forma nel momento in cui sono stati resi pubblici alcuni documenti relativi alla “Repubblica di Caulonia” e mentre prendeva corpo l’inchiesta su Riace che ha fatto scattare gli arresti del sindaco Mimmo Lucano.
“Repubblica rossa di Caulonia” e “Riace” sono i punti estremi di partenza e di arrivo di un viaggio lungo 73 anni. Tra i due punti non c’è il vuoto ma la storia della Calabria che è storia d’un popolo sconfitto piuttosto che una vicenda criminale come alcuni vorrebbero far credere.
Una Regione “vittima” di un unico disegno repressivo che ha utilizzato la “legalità” come arma verso i più deboli e la ’ndrangheta come alibi per la progressiva colonizzazione e criminalizzazione del popolo calabrese.
Tutto ciò è avvenuto con il consenso di larga parte della classe “dirigente” regionale, sostanzialmente inetta, collusa e subalterna al sistema di potere dominante.
Non troverete comunque nel presente lavoro alcuna nostalgia neo-borbonica e nessuna indulgenza verso forme di anacronistico secessionismo. Ritengo che la “questione meridionale” debba essere parte della questione nazionale da risolvere nel contesto di una Europa Federale. Aspiro quindi a un’Italia migliore e a un “Sud” libero dalla morsa delle mafie e della falsa antimafia; il ripristino dello Stato di diritto e il rispetto sostanziale della Costituzione.

Dalla nota introduttiva dell’autore
€ 15,00
Ilario Ammendolia, professore di lettere in pensione.
Da giovanissimo è stato uno dei sette componenti della organizzazione nazionale dei giovani del PSIUP della quale facevano parte, tra gli altri, Mauro Rostagno e Luigi Bobbio. Oggi si autodefinisce un militante “irregolare” ed anomalo della Sinistra. Dopo circa 60 anni di militanza, continua ad essere impegnato sul terreno della difesa dei diritti inalienabili della Persona umana e combatte le sue battaglie a favore degli immigrati, dei reclusi e degli esclusi. S’è apertamente schierato in difesa dello Stato di diritto e contro la giustizia sommaria che consente gli scioglimenti a catena dei consigli comunali, l’uso arbitrario delle manette, la criminalizzazione sistematica e calcolata della Calabria e del Sud.
Già consigliere provinciale del PCI, è stato più volte sindaco di Caulonia e presidente dell’Associazione dei 42 Comuni della “Zona Jonica” sino al 2012. Considerati i particolari argomenti trattati nel presente lavoro, ci sembra utile ricordare che già il 21 febbraio del 1976 l’autore è stato promotore e relatore di una delle prime iniziative sul tema “Mafia e sottosviluppo” sebbene abbia sempre rifiutato di scriversi al partito dell’antimafia “dura” e “pura”, ritenendo che l’impegno contro le mafie non possa essere scisso dalla lotta per il riscatto dei “Sud” e per una società di uomini liberi ed uguali.
È stato direttore editoriale di “Riviera”, settimanale diretto in precedenza da Pasquino Crupi e Nicola Zitara. Ha già pubblicato altri libri sulla realtà calabrese.

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