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La mafia in Calabria

ISBN 978-88-7351-306-3 / Pagine 336 / Anno 2009

Quando, nel 1969, le forze dell’ordine interruppero un summit mafioso a Montalto, in Aspromonte, Sharo Gambino intuì che la vecchia mafia contadina calabrese stava per mutare pelle e compiere un salto di qualità.
Nacque così La mafia in Calabria, primo saggio sull’argomento in Italia, pubblicato nel 1975 e per il quale vinse l’anno successivo il Premio Sila, conferito da una giuria presieduta da Carlo Bo. Nel volume venne ricostruita l’evoluzione del fenomeno, il suo percorso storico, la differenza tra mafia siciliana e ‘ndrangheta calabrese, i primi timidi e fallimentari tentativi da parte dello stato di fronteggiare la sua ascesa, e l’escalation che negli anni 70 aveva portato al dilagare dell’odioso crimine dei sequestri.
Gambino dedicò poi al tema della criminalità anche Mafia la lunga notte della Calabria e ‘Ndranghita dossier, cui hanno fatto seguito un’intervista per la BBC ed un ciclo di conferenze in Svizzera. Non smise mai di occuparsi di mafia in tutta la sua lunga attività giornalistica, dimostrando profonda conoscenza del fenomeno, acutezza di analisi e un forte impegno civile, come testimonia nella sua prefazione il giornalista Paolo Pollichieni che scrive: «Molti impiegarono lustri e lustri prima di capire l’evoluzione del pianeta ‘ndrangheta ma non Sharo Gambino: per primo capì che quel summit tenuto in Montalto nell’ottobre del 1969 avrebbe cambiato il corso delle cose. Lo capì, lo scrisse e lo spiegò. Trent’anni dopo, la ricostruzione di quella prima guerra di mafia contenuta nell’inchiesta “Olimpia” gli darà ragione. A Montalto naufragò l’ultimo strenuo tentativo della vecchia “onorata società” di far fronte comune contro “le nuove leve” ».
La presente edizione è arricchita dalla riproduzione anastatica della deposizione rilasciata nel 1955 da Serafino Castagna, primo pentito di ‘ndrangheta, dove descrisse tutto l’esoterico cerimoniale ‘ndranghetista, meglio noto come “codice della mafia”.
€ 16,00
Sharo Gambino è nato a Vazzano (in provincia di Vibo Valentia) il 7 gennaio 1925, ma, a parte qualche breve parentesi, è sempre vissuto a Serra San Bruno (VV). È morto a Lamezia Terme il 25 aprile del 2008.
Giornalista, scrittore, saggista e autore di testi teatrali, ha iniziato a ventitré anni la sua carriera letteraria pubblicando su un settimanale a fumetti il racconto Tragico destino.
L’incontro con la drammatica realtà sociale di Cassari, dove è incaricato di dirigere un Centro di cultura popolare, è da lui stesso paragonato a quello di Carlo Levi con la Lucania, e gli detterà Sole nero a Malifà, il suo primo romanzo.
Quando, nel 1969, le forze dell’ordine pubblico interruppero un summit mafioso a Montalto, in Aspromonte, Gambino intuì che la vecchia mafia contadina calabrese stava per mutare pelle e compiere un salto di qualità. È nata così La mafia in Calabria, primo saggio sull’argomento in Italia, per il quale ha vinto nel 1976 il Premio Sila, conferito da una giuria presieduta da Carlo Bo. Gambino ha poi dedicato al tema della criminalità anche Mafia la lunga notte della Calabria e ‘Ndranghita dossier, cui hanno fatto seguito un’intervista per la BBC ed un ciclo di conferenze in Svizzera.
È stato collaboratore di quotidiani nazionali, Il Messaggero, Il Tempo, Momento-sera, e di giornali locali, Gazzetta del Sud, Corriere calabrese, Gazzettino del Jonio, i Quaderni calabresi, il Giornale di Calabria ed altri. Ha collaborato per quarant’anni col Giornale Radio Rai e con la Struttura di Programmazione della Rai di Cosenza, per la quale ha scritto alcuni sceneggiati fra cui Boccheciampe e, in quattordici puntate, Vizzarro, la storia di Francesco Moscato brigante del periodo napoleonico (una sceneggiatura poi rielaborata in forma di romanzo).
Nel 1988 la Gazzetta del Sud ha pubblicato in diciotto puntate il suo romanzo giallo Concerto in Re Maggiore, racchiuso poi in volume nel 1999.
Per quasi sessant’anni anni, la verve narrativa, la facilità di scrittura, la cultura, il profondo interesse per tutto quanto fosse di argomento calabrese, hanno prodotto decine e decine di articoli, saggi storici o letterari, romanzi, antologie, recensioni - tutto all’insegna della calabresità. Gambino è all’origine della leggenda metropolitana sulla presenza, nella Certosa di Serra San Bruno, del militare americano autore del bombardamento atomico di Hiroshima (vicenda ricostruita e spiegata nel pamphlet L’atomica e il chiostro) - come pure dello scoop sul controverso soggiorno a Capistrano del pittore P. A. Renoir - ed infine dello spettacolare ritrovamento di una lettera di Giovanni Boccaccio, aspirante ad un asilo in Calabria.
Molti e interessanti i suoi contributi alla letteratura calabrese alla quale si è dedicato con diverse ricerche e pubblicazioni
Dei romanzi si ricordano: Fischia il sasso, In nome del re schiavo, Plot, L’ombra sua torna e, tra i volumi di racconti: Il sesso dei gatti, L’ospite, All’ombra di Trentinella, La ragazza del fiume.
Tra i suoi riconoscimenti: il Premio Corrado Alvaro (1960), Premio Amantea (1964), Premio Nicola Misasi (1964), Premio Presidenza del Consiglio dei Ministri (1974), Premio Sila (1976), Trofeo “501” Vibo Valentia, Premio Calabria (1967), Pino d’oro (1988), Premio Ghironda (1999).


Libri di Sharo Gambino