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La Madonna di Polsi

ISBN 978-88-7351-751-1 / Pagine 120 / Anno 2014

Il Santuario è di chi sa accedervi con pia devozione, con la lingua a strascico sul pavimento fino a raggiungere l’altare dove vengono deposti tutti i doni della vita per l’azione sacrificale, con le ginocchia piegate in cui la devozione, per la concezione popolare, raggiunge il massimo della penetrazione sacrale per un’azione riparatrice o per un movimento di ringraziamento davanti a Colei che tutto può presso il suo Figlio. Crupi esprime con singolare attenzione l’atteggiamento del pellegrino che davanti a Maria non si piega, ma si annienta. Tutto questo movimento dell’uomo che impone al suo corpo atti inimmaginabili all’esterno di quelle mura si confonde con l’acre odore delle candele accese e il profumo soave dell’incenso che si eleva verso Dio. È la catarsi dell’uomo che produce salvezza. L’immagine dell’uomo forte e virulento, sanguinario e senza Dio, concentrato sul proprio io, si scioglie come cera davanti al maestoso Simulacro, la preghiera che nasce dal cuore ferma il tempo e offre l’eternità. Crupi apre al possibile incontro del pellegrino con Dio tramite Maria nella solitudine e nella preghiera. È un atteggiamento autobiografico? Un richiamo al suo avvicinamento al pio luogo? A un incontro di fede personale? Non voglio dare alcuna risposta alle domande che ho posto. Anche se, avendolo incontrato parecchie volte a Polsi, ho notato che qualcosa traspariva dal suo atteggiamento, in particolare negli incontri con don Trimboli, Rettore del Santuario, per il quale nutriva profonda stima e devozione. Mi preme sottolineare che Crupi dedica il libro alla propria madre, che lo proietta verso Maria, gemito verbale dei ricordi del popolo, come egli scrive, che lo avvicina all’esperienza del soprannaturale. Sua madre, sin da quando egli era giovane, ogni volta che sapeva che sarebbe andato pellegrino a Polsi, lo invitava ad accendere una candela davanti alla Madonna, gesto che personalmente gli ho visto fare. L’orfismo di cui egli scrive trova riscontro sulla «soglia Sacra dove si attua un rovesciamento epocale: i letterati che pure hanno il dominio pieno e assoluto della parola, balbettano. Gli uomini del popolo, che si sono sempre espressi con gesti e mugugni, acquistano una certa oralità affabile e matura. È a quella oralità che i letterati sono obbligati a piegarsi, ridursi, porgere l’orecchio se davvero vogliono un’attendibile descrizione del Sacro».

Dalla Prefazione di don Pino Strangio
€ 10,00
Pasquino Crupi, Bova Marina (RC) 1940-2013. Studioso e carismatico docente.
È stato un intellettuale in trincea. La trincea, come ognuno intende, è la Calabria che ha difeso con estrema passione: come meridionalista senza conversione, come studioso ininterrotto della questione meridionale e del pensiero calabrese, come appassionato oratore, come giornalista senza peli sulla lingua.

Libri di Pasquino Crupi