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I Persiani di Eschilo

ISBN 978-88-8238-496-8 / Pagine 104 / Anno 2025

I “Persiani” è una tragedia del drammaturgo greco Eschilo, messa in scena per la prima volta nel 472 a.C. ad Atene. Ritenuta la più antica opera teatrale a noi pervenuta, il capolavoro eschileo si configura come la sola tragedia greca che tratti di un evento storicamente accaduto: la disfatta dell’esercito persiano avvenuta nel 480 a.C., durante la battaglia di Salamina, alla quale lo stesso autore prese parte combattendo nell’esercito greco. Con la sua opera, Eschilo intende proporre una raffigurazione trasparente e oggettiva del popolo
persiano: calandosi nella prospettiva degli sconfitti, l’autore scandaglia il dolore e la delusione della disfatta, indagando con occhio critico, ma mai sprezzante, le ragioni di tale fallimento. La nobiltà di Eschilo risiede, infatti, nell’aver riconosciuto la grandezza e la dignità del suo avversario sconfitto.
Nella reggia persiana di Susa, il coro di anziani dignitari attende notizie della spedizione guidata dal Re Serse contro la Grecia. Uscita dal suo ritiro, la regina Atossa, madre di Serse e vedova del grande Re Dario, racconta ai saggi un sogno simbolico che sembra far presagire la sconfitta dei Persiani. L’atmosfera di tensione e incertezza viene rotta dall’arrivo di un messaggero che, sfinito e affranto, porta la terribile notizia della disfatta. Disperati e incerti sul da farsi, i vecchi saggi scelgono di invocare lo spirito del Re Dario, il quale critica aspramente la tracotanza del figlio Serse e raccomanda di non sfidare mai più Atene. L’arrivo di Serse, logoro e svilito dal suo fallimento, chiude il dramma.

Gino Mariano Mazzotta
€ 15,00
Vuoi fare il direttore Artistico? Vogliamo rappresentare la tragedia “I Persiani” di Eschilo! ...ho detto di sì. Del resto, ho pensato, lui (Aldo Conforto), il regista è bravo non può che venire fuori un prodotto di qualità. Ma poi ho pensato anche ad Anna Maria Atossa mia moglie che nel periodo pre-covid aveva imparato a memoria la parte e che avrebbe dovuto portare in scena il suo primo spettacolo da protagonista. Come si fa, se puoi, a non far felice la tua compagna di viaggio, di vita? I sogni meritano di essere vissuti e se diventano realtà è ancora meglio! Veniamo quindi al mio ruolo e ai relativi compiti che, in qualità di direttore artistico, dovevo assolvere: chi si occuperà di adattare i testi? Aldo Fiale, e chi altri sennò? Aldo è stato un prezioso maestro di vita per me, un indiscutibile e abile scrittore. Come faccio ad assecondare le sacrosante esigenze del regista? Le musiche devono sottolineare la gravità del tema portante della tragedia, per questo ho pensato ad Amedeo Lobello, indiscusso professionista e grande compositore. La distribuzione delle luci per valorizzare le maschere, i costumi (ideati e realizzati da Aldo Conforto) e le pose degli attori? E allora giù con una serie infinita di bozzetti che ha realizzato il nostro giovane e ambizioso attore Bunty Andrea Giudice. “La location è fondamentale”, mi sono detto, e quindi? Il teatro “Zaro Galli’, situato all’interno del suggestivo Parco della Biodiversità Mediterranea di Catanzaro, potrebbe funzionare. Il presidente Amedeo Mormile e la responsabile Paola Fragale hanno aderito e concesso lo spazio. Con l’associazione Gala di Lamezia e il Presidente Roberto Panzarella, siamo riusciti a trovare talenti come Dario e il Messaggero, che hanno pienamente soddisfatto le aspettative. Può uno spettacolo teatrale influire sulle coscienze di chi assiste? Può un tema così attuale dopo 2500 anni far prendere coscienza che non esistono guerre sante, guerre giuste, guerre umanitarie? Io credo di sì!

Francesco Mazza

Libri di Teatro di Calabria Aroldo Tieri