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Corrispondenze dal Sud Italia

ISBN 978-88-7351-372-8 / Pagine 128 / Anno 2010

Inedito di Mario La Cava, raccolta di scritti giornalistici che ricoprono l’arco di tempo dal 1953 al 1956. Il volume è stato curato da Gaetano Briguglio, critico letterario scomparso proprio alcuni mesi fa dopo aver completato l’ultimo suo lavoro dedicato all’amico La Cava, ed esce anche grazie alla collaborazione del figlio dello scrittore, Rocco La Cava, che ha messo a disposizione i preziosi documenti del padre. «…, anche l’articolo relegato in un recondito giornalino di provincia - dice Briguglio, riferendosi alla vasta produzione dello scrittore bovalinese - può nascondere tra le sue pieghe considerazioni profonde sul mondo che ci circonda e sul tempo che stiamo attraversando». Siamo nel vivo della questione meridionale e La Cava intende «dimostrare all’intero paese che i meridionali non sono soltanto braccia da lavoro, buone per tutti gli usi, in tempo di pace e di guerra, ma anche delle teste pensanti che, se impiegate in modo adeguato, possono contribuire a migliorare le condizioni di vita e di incivilimento non solo delle loro terre, ma anche, come in parte stanno già facendo, dell’intera nazione».
La Cava ci fornisce una miniera incredibile di informazioni: ogni nome evoca un mondo da scoprire. Rivive in queste pagine la presenza di uno spirito appassionato, semplice e malinconico, una mente saggia che indica la via della conoscenza attraverso innumerevoli esempi di rettitudine morale e professionale. Nella sezione “Divergenze” è stata poi inserita la polemica che lo vide tra il 1945-1946 contrapporsi a Montale sul carattere dei meridionali. Nella nota del curatore vengono svelati i retroscena della querelle.
€ 12,00
«La mia vita si è svolta quasi tutta fino ad oggi in un paese della Calabria, a Bovalino Marina, provincia di Reggio, sulle sponde del Mar Jonio. Lì nacqui nel 1908 e lì mi ritirai, dopo alcuni anni passati in città a studiare, fin dal 1931. Pochi furono i viaggi intrapresi attraverso l’Italia e lunghi di anni furono i periodi nei quali non mi son mosso di un passo dal mio paese.
La provincia, pertanto, col suo bene e col suo male, ha influito a determinare gli elementi della mia arte di scrittore. Certamente è alla vita di provincia, con la possibilità che dà di conoscere a fondo l’animo altrui, che debbo la particolare competenza che mi si suole attribuire di scrittore di caratteri. [...]
Io interrogo la gente del mio paese e i loro casi di vita sono il migliore sostegno delle mie invenzioni. Le loro passioni mi commuovono, il loro linguaggio e le loro immagini s’introducono mirabilmente nell’onda ritmica del mio discorso. Lavorando sempre nella solitudine del mio paese, gettai le fondamenta di quell’opera di moralista, novelliere, romanziere e commediografo, che gli anni venturi dovrebbero veder compiuta. [...]».

Mario La Cava. “La mia vita, le mie opere”, 1951.
Mario La Cava si spegne nella sua casa di Bovalino Marina nel 1988.

Libri di Mario La Cava