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Antonio Alvaro Poeta dialettale ottocentesco

ISBN 978-88-8238-028-1 / Pagine 128 / Anno 2017

Il libro è composto da due raccolte di poesie in vernacolo calabrese dello stesso autore: la prima, Versi calabri era già stata pubblicata nel 1895 dalla Tipografia Cooperativa di Siena, con un preambolo di Girolamo Fiumanò, storico della città di Bagnara. La seconda Poesie dialettali, scritta a mano, è inedita ed è stata reperita dal curatore fortuitamente. Di Antonio Alvaro si conosce poco, se non quello che è stato tramandato oralmente e ciò che si deduce dalla lettura delle sue poesie saporitissime, come le definì il pronipote Corrado Alvaro in “Ultimo Diario”. Il primo libro è a sua vota diviso in due parti, la prima di natura patriottica, titolata “Patrii”, la seconda titolata “Vari” è una specie di zibaldone in cui si passa dal genere grottesco, al drammatico, al comico, al gioioso, all’epico, al satirico, all’encomiastico, al commemorativo.
Il secondo libro composto da una ventina di poesie, si caratterizza per le celebrazioni di eventi straordinari e per le invenzioni dell’epoca, come il telegrafo senza fili, l’arrivo della luce elettrica nella “sua” Bagnara, la caduta del Campanile di San Marco a Venezia ed altri eventi politici e sociali che il poeta stigmatizza spesso con sarcasmo e ironia. Il libro si chiude con una poesia del 1914, scritta per la nascita dell’ultimo pronipote: Massimo Alvaro, fratello di Corrado.
€ 10,00
Fortunato Nocera (1938-2022). Ha trascorso la prima infanzia a San Luca, suo paese natale, dove ha frequentato le scuole elementari, prima di iscriversi all’istituto di Ragioneria a Siderno, nel 1958, e conseguire il diploma di ragioniere, pur dimostrando tendenze spiccate per gli studi classici e la Storia. Dopo alcuni anni, trascorsi nella scuola come segretario, nel 1964 il ragioniere, come veniva chiamato da tutti, si è poi trasferito a Milano, dove previo concorso è entrato nelle FFSS dove ha lavorato fino alla pensione. Milita nei Collettivi di Sinistra e entra a far parte del sindacato nazionale dei ferrovieri, prima di trasferirsi al Compartimento delle Ferrovie di Reggio. Nel 1975 sposa Domenica (Mimma) Marando, che gli darà due splendide figlie. Il lavoro non gli impedisce di dedicarsi alla sue ragioni di vita, la cultura e l’associazionismo.
Il punto più alto della sua attività è la Fondazione Corrado Alvaro. Fortunato ne è stato uno dei promotori e per circa un decennio anche il segretario generale. Trova il tempo anche per la scrittura. Collabora con alcune testate regionali, come la rivista «Letteratura e Società», diretta da Antonio Piromalli, «La Riviera», settimanale, il mensile «Il nostro tempo e la speranza» e «Lettere Meridiane» edito e diretto da Franco Arcidiaco. È presente con saggi su Corrado Alvaro e Cesare Pavese nella collana “Studi e testi alvariani”, diretta da Aldo Maria Morace. Con Nando Marzano ha realizzato la biografia “Francesco Misiano, il pacifista che portava in valigia la Corazzata Potemkin”, per Città del Sole edizioni. In seguito: “Colloquio con il padre” (2011), “La maledizione della cometa rossa” (2012), “Giulia e la luna”, (2014), “Il volo del grifone” (2019) e il saggio “Antonio Alvaro, poeta dialettale ottocentesco” (2017).

Libri di Fortunato Nocera