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"Francesco Misiano è un\'eccezionale figura di pacifismo rigoroso, aspetto fondamentale dell\'unità dell\'internazionalismo operaio. Un personaggio come Misiano rappresenta quella memoria collettiva che la sinistra italiana ha voluto demolire consapevolmente, mentre oggi la destra lavora per costruire nuove radici". Così Paolo Ferrero ha commentato, intervenendo alla presentazione del libro "Francesco Misiano. Il pacifista che portava in valigia La corazzata Potemkin", svoltasi lunedì 18 maggio alla Fiera del Libro di Torino. Il segretario di Rifondazione Comunista ha voluto ricordare il calabrese, fondatore insieme a Gramsci del partito comunista, perseguitato dal fascismo ed esiliato a Mosca, che negli anni Venti e Trenta del secolo scorso fu rappresentante del Soccorso Operaio Internazionale e spese la sua vita a favore del pacifismo. Durante l\'\'incontro, al quale hanno partecipato anche il Prof. Tonino Perna, sociologo dell\'Università di Messina, l\'editore Franco Arcidiaco e i due autori, Nando Marzano e Fortunato Nocera, ha prevalso soprattutto la considerazione della sua figura politica, più che quella di operatore culturale, cioè direttore della Mezrabpom Film, la casa di produzione e distribuzione cinematografica russa che fece conoscere la filmografia sovietica in tutto il mondo, per il quale è stato ricordato in questi ultimi anni. L\'intento dei due autori è stato, infatti, riscorprire il suo impegno a favore dei lavoratori, nella prospettiva internazionale in quegli anni molto radicata, della lotta contro il fascismo dal quale fu aspramente perseguitato, del pacifismo, in nome del quale si era sottratto alla prima guerra mondiale, "colpa" che lo stesso D\'Annunzio, il vate d\'Italia, voleva punire con la condanna a morte. 

Una vita densa, piena di avventura, ma soprattutto di fedeltà ai valori in cui credeva, una figura che, sottolinea Perna, "è estremamente attuale, se pensiamo al movimento pacifista che alcuni anni fa, si è spontaneamente formato".