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Cosenza, Libreria Ub!K: incontro con Paola Bottero, autrice di IUS SANGUINIS

Cosenza, Libreria Ub!K: incontro con Paola Bottero, autrice di IUS SANGUINIS

MERCOLEDI\' 15 APRILE alle ore 18.30 a Cosenza: 

Incontri d\'autore alla Libreria Ubik 

Ius Sanguinis di Paola Bottero



nella Sala eventi della libreria Ubik di Cosenza (Piazza XI settembre trav. via Galliano - ex galleria fiorentina) nell\'ambito delle iniziative "Incontri d\'autore"

si terrà l\'evento per l\'approfondimento del romanzo Ius Sanguinis di Paola Bottero, Città del sole edizioni.



Ne discutono con l\'autrice: Giovanna Baglione e Eva Catizone.

Drammatizzazione del testo a cura di: Serena Ciofi, Ernesto Orrico e Giulio Malatacca.

Musiche dal vivo.



Info: 0984 18 101 94 



Sulla Rubrica Libri di Dario Olivero su Repubblica.it è stata pubblicata la recensione al romanzo di Paola Bottero:



"La punta del nostro stivale è corta, stretta. Possiamo fare finta di niente, ma prima o poi i piedi ci faranno male. Il fastidio, il dolore diventerà l’unica cosa a cui siamo in grado di pensare. Tutto il resto ne sarà influenzato, i nostri pensieri, le nostre azioni. Con il tempo lo stivale troppo stretto si impadronirà di noi stessi e noi avremo un’unica idea fissa: il male ai piedi. E’ una delle metafore migliori della punta del nostro stivale, la Calabria. L’ha trovata Paola Bottero che, come molti uomini e donne finiti a Sud da un imprecisato Nord, trovano in quei posti la loro nemesi e il loro completamento. Il suo libro si intitola Ius Sanguinis (Città del sole, 12 euro). E’ tante cose insieme. Un romanzo in cui ogni riferimento a fatti e persone reali è assolutamente voluto. Una sedicenne con un testa troppo libera per sopravvivere a un fidanzato lasciato che già aveva ben chiaro quale dovesse essere il suo ruolo e quello di lei nel mondo. La sorella di un giovane imprenditore ucciso perché troppo giovane e troppo libero. Un’altra sedicenne assassinata da quella che abbiamo imparato a chiamare malasanità, parola che non rende la catena di complicità di un omicidio.

Poi c’è un’appendice al libro che raccoglie articoli e documenti relativi ai fatti appena narrati. E commuove la quantità di siti internet spesso artigianali, quasi sempre solitari, messi in piedi da familiari che chiedono giustizia, che vogliono verità, che denunciano dove, come e perché lo Stato si sia fermato o peggio, non sia mai partito. E poi c’è una lista. Incomincia a pagina 289, finisce a pagina 303. Incomincia nel 2004, finisce a gennaio di quest’anno. Sono i morti ammazzati. Benzinai, pastori, geometri, commessi, camionisti, ambulanti, calciatori, fabbri. E’ la Spoon River della ‘ndrangheta. Accanto a ogni nome, una sola frase: Nessun colpevole trovato." Dario Olivero - La Repubblica

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